giovedì 4 maggio 2017

Di legittime difese e difese legittime

Pretoria. E' l'alba quando Oscar Pistorius uccide la fidanzata a colpi di pistola.
Dice di averlo fatto perché l'ha scambiata per un ladro.
Ora lungi dal voler giudicare il fatto in questione, voglio solo soffermarmi sulle vicende di casa nostra per una riflessione.
Questa nuova legittima difesa permette di sparare "di notte" se qualcuno entra in casa.
Mettiamo che uno si presenta una sera a casa vostra, non invitato, e che voi lo facciate entrare.
Poi litigate, prendete la pistola e gli sparate.
E' notte. Gli sparate.
Oppure la vostra donna vi sta sulle balle (mettiamola così...).
Ma queste cose non succedono...
O forse si?
In Italia su 136 casi, nel 90% si prevede l'assoluzione.
Questo vuol dire che, ancora una volta, in Italia c'è una buona legge, ma si preferisce un testo peggiore, verosimilmente incostituzionale, ma che appaga la cattiveria della gente.
Quando studiavo legge, ogni tanto capitava la frase "il legislatore impazzito".
Ora capisco cosa vuol dire...
Certe leggi sono come un funambolo, in equilibrio tra due situazioni di precipizio.
E, comunque, per precipizi più pericolosi, non c'è possibilità di difesa. Né legittima, né illegittima.
Si salvi chi può!

I Mostri Che Abbiamo Dentro
Giorgio Gaber

Fa un certo effetto non capire bene
da dove nasce ogni tua reazione.
E tu stai vivendo senza sapere mai
nel tuo profondo quello che sei
quello che sei.
I mostri che abbiamo dentro
che vivono in ogni uomo
nascosti nell'inconscio
sono un atavico richiamo.
I mostri che abbiamo dentro
che vagano in ogni mente
sono i nostri oscuri istinti
e inevitabilmente
dobbiamo farci i conti.
I mostri che abbiamo dentro
silenziosi e insinuanti
sono il gene egoista
che senza complimenti
domina e conquista.
I mostri che abbiamo dentro
ci spingono alla violenza
che quasi per simbiosi
si è incollata
alla nostra esistenza.
La nostra vita civile
la nostra idea di giustizia e uguaglianza
la convivenza sociale
è minacciata
dai mostri che sono la nostra sostanza.
I mostri che abbiamo dentro
i mostri che abbiamo dentro.
I mostri che abbiamo dentro
ci fanno illanguidire
di fronte a quella cosa
che spudoratamente
noi chiamiamo amore.
I mostri che abbiamo dentro
sono insaziabili e funesti
sono il potere a tutti i costi
ma anche chi lo odia
soltanto per invidia.
I mostri che abbiamo dentro
ci ispirano il grande sogno
di un Dio severo e giusto
col mitico bisogno
di Allah e di Gesù Cristo.
I mostri che abbiamo dentro
ci inculcano idee contorte
e il gusto sadico e morboso
di fronte a immagini di morte.
La nostra vita cosciente
la nostra fede nel giusto e nel bello
è un equilibrio apparente
che è minacciato
dai mostri che abbiamo nel nostro
cervello.
I mostri che abbiamo dentro
crescono in tutto il mondo
i mostri che abbiamo dentro
ci stanno devastando.
I mostri che abbiamo dentro
che vivono in ogni mente
che nascono in ogni terra
inevitabilmente
ci portano alla guerra.
Fa un certo effetto non capire bene

martedì 20 dicembre 2016

OGNI FINE E' UN NUOVO INIZIO

ATTENZIONE IL POST PUO' RISULTARE STUCCHEVOLE. MA QUESTO E'.
PERCUI SE CONTINUATE A LEGGERE, NON POTETE DIRE CHE NON VI AVEVO AVVISATO.
Oggi si è chiuso un capitolo della mia vita.
Ho portato via tutta la mia roba.
Non è rimasto più niente di mio.
Invece no, qualcosa resterà in quel palazzo, un pezzo di me, della mia vita.
Un pezzo di cuore.
Sicuramente è rimasta la fatica, lo studio, l'intestardimento, lo sfinimento.
Le persone.
Quelle conosciute appena, quelle ignorate, quelle non capite.
Persone apprezzate, stimate. Amici. Fari.
Nomi. Gesti. Azioni. Azioni mancate.
Soddisfazioni, delusioni, riconoscimenti, amarezze.
Tutti mi hanno lasciato qualcosa, un arricchimento personale, umano, professionale.
Un convincimento più saldo.
Me ne vado più forte, più adulta.
Meno indulgente, meno ingenua.
Più concreta, più lucida.
Libera.
E di questo ringrazio tutti.
La Provincia è stata la mia "casa", un'istituzione di cui ho condiviso il fine.
Lascio l'ente nel momento forse più complicato, ma non smetterò mai di sentirmi "provinciale", di difenderne il principio, il senso.
Di questa amministrazione (politicamente intesa) non ho apprezzato nulla, sopratutto non ho colto il senso di tutela del territorio.
Forse per aver sposato (loro) lo spirito della riforma.
Liquidatori.
Sicuramente hanno liquidato il mio sentirmi parte di un progetto di governo del territorio, di tutela di una collettività.
E sono andata avanti per inerzia, per un senso del dovere che viene dalla famiglia, dall'educazione, dalla cultura, che qualcuno ha anche definito eccessivo. Ma questa sono.
Ma "domani è un altro giorno".
Altre strade, altre esperienze.
Io ci sono. Non mollo mai.




giovedì 4 febbraio 2016

riflessioni

“Stolti del mondo son stati quelli ch’han formata la religione, gli ceremoni, la legge, la fede, la regola di vita; gli maggiori asini del mondo”. 
Giordano Bruno

Riuscirà a ottenere l'assoluzione padre Fanzaga quando confesserà di aver dato all'onorevole Cirinnà della prostituta e averle augurato la morte solo per aver affermato, attraverso il necessario riconoscimento di diritti, la laicità dello Stato?
Non è forse questo quello stesso estremismo che ci indigna quando a professarlo sono i musulmani e non temiamo uno Stato (ISIS) abbia come legge quella religiosa (ancorché interpretata in maniera estremistica)? 
Non ci fa forse orrore quello stesso estremismo che ha messo a morte le streghe o chiunque la pensasse diversamente in un passato che ritenevo, appunto, "passato"?
Possibile che ancora nel 2000 non riusciamo a rispettare chi non la pensa come noi?

E ancora, è possibile che i cambiamenti siano sempre caratterizzati da infiniti muri di pregiudizio e ottusaggine che ostacolano la Crescita dell'Uomo, del suo Animo, del suo Pensiero?
Joseph Nicolas Robert-Fleury, "Galileo Galilei di fronte all'Inquisizione in Vaticano nel 1632"
Ne ho conosciuti di sacerdoti e suore "santi", ma ho avuto anche esperienza di uomini deviati che "hanno gettato fango" sulla loro fede e mi portano a riflettere sul senso di filtri di tale fattura.
O forse è proprio vero che in quanto umani siamo portati all'errore. O al peccato.
Forse quest'uomo di chiesa dovrebbe un po' staccarsi dai microfoni e tornare nelle Chiese, in mezzo ai Sofferenti, ai Peccatori, ai Santi, forse il suo spirito ritroverebbe un po' di cristiano sentire.

PS: poi non mi vengano a parlare delle offese alla povera Meloni...


                                         

mercoledì 27 gennaio 2016

Sulla NON memoria

Forse il modo migliore per celebrare il giorno della Memoria è guardare in faccia la realtà, ciò che accade attorno a noi.
Perché se ancora discriminiamo, isoliamo, non accogliamo, disprezziamo il diverso e lo straniero, se ci sono ancora bambini e uomini che muoiono scappando da guerre e stermini, se ancora pensiamo che ci siano persone che non hanno dignità e uguali diritti e se legittimiamo tutto questo in nome di una qualsivoglia ideologia, allora abbiamo davvero dimenticato.
Le Cri - Extermination de femmes et d'enfants innocents
The Cry – Extermination Of Innocent Women And Children - David Olère

Prima vennero i disabili, gli omosessuali, poi fu la volta di chi la pensava diversamente, di chi credeva in un altro dio. 
Vennero portati nei campi di sterminio e RIDOTTI IN CENERE.

Francesco Guccini, La Canzone del Bambino nel Vento

Son morto con altri cento,
son morto che ero bambino,
passato per il camino
e adesso sono nel vento
e adesso sono nel vento

martedì 17 novembre 2015

Escher, il libero pensiero e Pentedattilo

M. C. Escher, Giorno e Notte, 1938, xilografia
Il libero pensiero: l'identità dell'origine, la diversità della conclusione, fino all'estremo suo opposto. E ancora, il suo stravolgimento.
E' questo quello a cui penso guardando quest'opera.
Possiamo affermare tutto e il contrario di tutto.
Questo è il valore.
Ma forse ancora più grande è l'accettazione del pensiero altrui, di un pensiero diverso.

Escher, prima di descrivere il suo mondo interiore, ha immortalato luoghi della Calabria, oltre che dell'Italia, che lo affascinavano particolarmente. Tra questi Pentedattilo, antico borgo dell'area grecanica (Melito P.S. provincia di Reggio Calabria).
Il nome deriva dal greco penta e daktylos, cinque dita. 
Posto affascinante e misterioso.

Così lo descriveva Edward Lear:
"all'apparire di Pentedattilo è perfettamente magico, e ripaga qualunque sacrificio fatto per raggiungerlo.
Selvagge sommità di pietra spuntano nell'aria, aride e chiaramente definite in forma (come dice il nome) di una mano gigantesca contro il cielo, le case di Pentedattilo sono incuneate all'interno delle spaccature e dei crepacci di questa piramide spaventosamente selvaggia, mentre tenebre e terrore covano sopra l’abisso attorno alla più strana abitazione umana."

M. C. Escher,  Pentedattilo, Calabria, 1930


Le foto sono state concesse dagli amici Debora a Piccolo e Michele Zirillo

domenica 15 novembre 2015

#PrayforWorld

"se la pace non e’ dentro di noi non sara’ mai da nessuna parte".

Ecco io preferisco ricorrere a Tiziano Terzani, alle sue parole profondamente consapevoli.
Qualcuno lo ha definito un "invasato", io non lo credo. Ma anche se così fosse, meglio un invasato pacifista che guerrafondaio (di questi il mondo ne ha conosciuto e ne conosce troppi!).

"Non si tratta di giustificare, di condonare, ma di capire. Capire, perche’ io sono convinto che il problema del terrorismo non si risolvera’ uccidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali.
...
Perche’ non rivediamo la nostra dipendenza economica dal petrolio? Perche’ non studiamo davvero, come avremmo potuto gia’ fare da una ventina d’anni, tutte le possibili fonti alternative di energia?
...
Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui. Ti passera’ anche la rabbia. Ti saluto, Oriana e ti auguro di tutto cuore di trovare pace."

Il testo completo lo trovate qui
Consiglio la lettura anche solo per stimolare il proprio senso critico.

giovedì 12 novembre 2015

Indignatamente #senzaprovince

Amo il mio lavoro, profondamente.
Sono perfettamente consapevole del ruolo della Pubblica Amministrazione, delle finalità del “mio” Ente prima della Legge Delrio e (purtroppo) di quello attuale.
Ho scelto di restare in quella che ritengo “la mia casa lavorativa” che rispetto profondamente.
Per questo motivo mi indigno oltremodo davanti a quei gesti, fatti, azioni eseguiti da pubblici dipendenti che delegittimano la PA e tutto il sistema.
Non posso fare a meno di vergognarmi per loro e di dichiarare il forte disprezzo che provo.
Vili e goffi ometti. Incapaci. Servi.

Basta coi consigli degli “amici”
i deterrenti avvisi dei mafiosi
i favori interessati
e gli scambi delle cortesie.
Basta coi Ponzi Pilati
che a vicenda si lavano le mani
per uscirne più puliti che si possa
mentre scavano la fossa
dove insabbiar le prove
e i testimoni
prima dell’inutile irruzione
della polizia
prima che il diluvio ci travolga
tutti, e ci porti via
Marco Onofrio, Emporium. Poemetto di civile indignazione, Roma, EdiLet, 2008

martedì 10 novembre 2015

#senzaprovince , ovvero dell'interpretazione creativa

...
"E chi lo dice?"
"La legge!"
"Boh"
Ma insomma, la legge deve essere il binario del tuo lavoro altrimenti, se volevi usare la fantasia, andavi a fare il pittore!

Così più in generale accade che:
1) si ignora bellamente la legge o meglio, la si interpreta creativamente,
2) successivamente si cambiano le carte nel tentativo di ripristinare una legalità mai sentita,
3) si mantengono i privilegi accordati in base all'interpretazione creativa.

In un paese normale ripristini la legalità o perseguiti nell'errore difendendolo

COERENZA questa sconosciuta...

Per questo, dedico ai miei colleghi, con cui condivido questa misera lottizzazione, la bellissima poesia di Fernando Pessoa

Di tutto restano tre cose:
la certezza
che stiamo sempre iniziando,
la certezza
che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza
che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,
una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.



venerdì 11 settembre 2015

Guernica


Gerarca nazista: "ha fatto lei questo orrore?"
Picasso: "No, è opera vostra."

Guernica è oggi.

Sconvolge l'attualità di quest'opera, il dolore, la disperazione generati dall'uomo.
La perdita di umanità, la supremazia della violenza sono gli stessi che, come allora, hanno portato all'odio sociale, all'accettazione dell'annullamento dei diritti in cambio di piccoli e miseri privilegi.
La disperazione urlata della madre è la disperazione di tutte le madri, una pietà che attraversa i secoli.


Troppo spesso dimentichiamo chi siamo stati.
Smarriamo la rotta.
L'inumanità ci sta annullando

ps: la foto della Pietà e di Robert Hupka, dal sito http://michelangelobuonarrotietornato.com/

giovedì 20 agosto 2015

Calliurghia, fare con arte.

Calliurghia è un'associazione ma è anche una "manifestazione artistica itinerante che si prefigge lo scopo di promuovere l’arte, in tutte le sue forme, all’interno dei borghi dell’Area Grecanica".
Gli amici di Calliurghia mi hanno invitato a conclusione della mostra, giunta al quarto anno,  a esporre le mie considerazioni da un punto di vista esterno.
E quindi, emozionata e grata per tanta considerazione, ecco quelle che sono state le mie riflessioni.
Ho parlato di Arte senza essere un'esperta, portando il punto di vista di una che ha o meglio che cerca di fare esperienza di arte al solo scopo di elevare lo spirito.
Credo, come sostiene il paesologo Franco Arminio, che siano necessari due sguardi per osservare e comprendere il nostro Sud, uno sguardo interno e uno esterno. 
E questo è il mio approccio, intimità e distanza.

martedì 28 luglio 2015

Senza Stato

Tanto è stata postata che è diventata vera la storiella delle tasse come la brioscina del bambino mangiata dallo Stato.
E dunque, mentre prima le "famigerate" tasse servivano a restituire ai cittadini sanità cultura servizi pubblici, ora siamo #‎SenzaServiziPubblici #‎SenzaSanita #‎SenzaCultura #‎SenzaStato #‎SenzaProvince (e fra poco anche #‎SenzaComuni) #‎SenzaCittadinanza #‎SoloTasse
Ed è così che la legge del web divenne Legge dello Stato (mi ostino ancora a scriverlo con la maiuscola!).
E vissero tutti infelici e tassati.
Auguri

per i lettori, così per riflettere un brano da 
Le catene della schiavitù  di Jean-Paul Marat
Importa che ci siano nello Stato degli uomini che tengano senza sosta gli occhi aperti sul gabinetto, che seguano le brighe del governo, che svelino i suoi progetti ambiziosi, che suonino gli allarmi agli approcci della tempesta, che risveglino la nazione dalla sua letargia, che le scoprano l’abisso che si scava sotto i suoi passi, e s’appressino a notare colui sul quale deve cadere l’indignazione pubblica. Così la più grande disgrazia che possa arrivare a uno stato libero, dove il principe è potente e intraprendente, è che non ci siano né discussione pubblica, né effervescenza, né partiti. Tutto è perduto quando il popolo diventa di sangue freddo, e quando, senza inquietarsi per la conservazione dei suoi diritti, non prende più parte agli affari: mentre si vede la libertà uscire senza sosta dai fuochi della sedizione.


giovedì 9 luglio 2015

il nuovo colosso

Tenetevi i vostri antichi Paesi con la vostra Storia fastosa.

Datemi le vostre masse 

stanche, povere, oppresse, desiderose di respirare libere,

miserabili rifiuti dei vostri lidi affollati.

Mandateli a me i diseredati, gli infelici, i disperati.

Io alzo la mia lampada accanto alla porta dorata.

Emma Lazarus, The New Colossus 1883

Non è un caso se sulla porta di accesso agli Stati Uniti ci sia questo sonetto di Emma Lazarus.
Gli USA sono uno stato, un popolo, sono una identità.
Noi invece rimarremo per sempre arroccati alle "nostre storie" fauste e infauste.
Non ci sentiamo popolo neppure dentro alle nostre rassicuranti Nazioni, mai troppo maturi per cogliere l'opportunità dell'unità, dell'accoglienza, sempre troppo saccenti per approfondire le nostre conoscenze e metterci in discussione.

lunedì 29 giugno 2015

Legàmi

Un pezzo, un po' visionario, scritto per te che, quando ero bambina, a tavola mi insegnavi il calcolo rapido e la tavola degli elementi, per te che mi spiegavi i grandi sistemi, per te che hai portato l'istruzione in una intera Regione, per te che sei stato dimenticato troppo in fretta in un posto abituato a osannare tutto e il suo contrario senza dare valore a niente

giovedì 11 dicembre 2014

"Noi calabresi siamo l'oltre" (cit.)

sottotitolo "perchè è la gente che fa la storia"
Devo ammetterlo: odio i post/tweet smielati, le stordite adorazioni di panorami, soprattutto di quelli marini.
Mi sconcerta, poi, se a scriverlo è un account istituzionale.
O forse, più semplicemente, è proprio questo che me lo rende intollerante.
Ora, il mare è nell'essenza stessa dell'uomo. È ancestrale. Non può lasciare indifferenti. Ancor di più se in un posto di mare ci nasci. Se poi però te lo spiattellano

lunedì 1 dicembre 2014

Quadra

Ci sono cose che per quanto tu non le voglia vedere, prima o poi ci sbatti contro.
Ci sono luoghi che per quanto ci giri intorno, ti ritrovi comunque in una spirale e ci caschi dentro.
Ci sono persone che per quanto tu voglia evitare, poi comunque te le ritrovi faccia a faccia e le devi affrontare.
Ci sono relazioni che per quanto possano apparire improbabili, poi si rivelano in tutta la loro bellezza o bassezza.
Ci sono conti che non tornano solo perché non vedi un numero.
E c'è il tempo che disvela tutto e tutto quadra...

giovedì 20 novembre 2014

VIJU U LUPU E CERCU A PEDATA





I detti antichi sono sempre i più efficaci per esprimere con poche parole ciò che si intende dire. In questo caso mi riferisco ai danni prodotti da nord a sud dagli eventi metereologici. Bisogna essere ciechi e sordi per non comprendere gli allarmi che Madre Natura ci sta inviando. Bisogna essere incoscienti o ignoranti a solo pensare

sabato 8 novembre 2014

Non sono amata da alcuni per le mie idee .... e per il fatto che per me la legge sta sopra di tutto (a parte Dio) .... però, a questo punto, forse ognuno di noi dovrebbe cominciare a riflettere su questo


mercoledì 29 ottobre 2014

L’Onore e il Rispetto

Sarò "vecchia", e francamente non mi interessa, ma mi scandalizzo davanti alla mancanza di rispetto!
Sarò “antica” ma l’onore e il decoro sono per me cose importanti che RIFLETTONO la considerazione che ho di me stessa e di chi mi sta davanti.

AL MIO MARE






Vorrei svegliarmi al mattino
e dalla finestra ammirare 
le tue cangianti striature
dall'azzurro tenue,
al verde brillante
al blu cobalto

CATERINA MARZANO


Di personaggi illustri Bova Marina ne ha avuti tanti nonostante la sua "giovane" età, alcuni ricordati e altri dimenticati. Una che vorrei ricordare e, che merita di essere ricordata, è Caterina Marzano,

lunedì 27 ottobre 2014

HO UDITO UN SUONO DI CIARAMELLE


CESARE RICCI

Inizio questa carrellata di ricordi con CESARE RICCI perché è stato il più longevo …. 104 anni e persona a me molto cara.


La sua figura è ancora nitida nella mia mente: pantaloni e giacca di velluto, camicia candida, coppola in testa, mozzicone di sigaro

sabato 25 ottobre 2014

ODOR DI GELSOMINO



(Foto dal web - www.famedisud.it)


LE GELSOMINAIE

Il gelsomino.
Quante delle nostre nonne o mamme hanno trascorso le notti estive raccogliendo questo odorosissimo e delicatissimo fiore?
Le sentivi arrivare a distanza perché prima di loro arrivava il profumo che avevano assorbito tra i filari. 
Erano donne che lavoravano pesantemente

venerdì 17 ottobre 2014

Del Rio e la negazione del concetto di riforma

Trovo che la Legge Del Rio sia la NEGAZIONE del concetto di riforma.
Essa contiene un imprecisato numero di contraddizioni e nessuna prospettiva, se non quella dichiarata dell’eliminazione di una istituzione, forse la più antica forma di aggregazione sociale istituzionalizzata.
Bastavano poche domande e altrettante risposte:
Perché riformare? Cosa riformare? Dove andare?
Mi sconcerta, come dipendente di una Amministrazione Provinciale, il cambiamento o la sospensione delle finalità dell’ente, come cittadina la privazione del diritto di voto e la modifica di un ente posto a tutela del cittadino senza passare dalle procedure di riforma della Costituzione.
In fondo è la stessa cosa: è cambiata la finalità di un ente pubblico senza un’adeguata e necessaria riforma costituzionale.

giovedì 9 ottobre 2014

Nuova (?) Provincia

Oggi a Parma si vota (si fa per dire) per la nuova “Provincia”.
Ora a parte le valutazioni sull'utilità o meno dell’ente, due sono le considerazioni che faccio:
1) questione del voto: questa meravigliosa riforma Del Rio ha tolto ai cittadini il diritto di voto attribuendolo ai loro rappresentanti presso un altro ente, il Comune appunto, diverso per ambito territoriale e per finalità, sulla presunzione che il voto dei votati sia uguale al voto dei votanti.

2) questione della rappresentatività: saranno eletti e quindi chiamati a tutelare gli interessi dei cittadini di tutta la provincia i sindaci dei comuni del territorio. Ora la domanda che mi sorge spontanea è la seguente: il futuro presidente, sindaco del comune X perché eletto dai cittadini di quel comune e pertanto deputato a tutelarne gli interessi, potrà ben tutelare anche gli interessi dei cittadini di altri comuni che presentano problematiche diverse e bisogni anche configgenti con quelli dei suoi elettori?

Conoscere il passato per costruire il futuro

LA STORIA
di Mario Calzolaro

Secoli di storia ci guardano
Effimero il passaggio dell’uomo
Ognuno lascia un segno.
Nel Bene o nel Male
Pone, ognuno, il suo tassello
Nel mosaico del Divenire
Tutti dimentichiamo e siamo dimenticati.
Solo la storia non dimentica

Noi non vogliamo dimenticare. Non vogliamo dimenticare le nostre origini, non vogliamo dimenticare la nostra terra, non vogliamo dimenticare chi ha fatto parte della nostra storia né i tasselli che ha posto. Per questo motivo in questa sezione vogliamo  ricordare quanti hanno contribuito, con il loro fare o il loro essere, a fare la storia di Bova Marina e parte della nostra. Conoscere il passato per riprendere i fili e costruire il futuro.


La politica e la coerenza

Ecco uno coerente, uno che avrei voluto votare.
Con onore e  con orgoglio. 
Si, perché uno così oggi è difficile trovarlo, uno che fa politica per servizio, per il bene comune.
Uno degno di rappresentarmi. Uno diverso dalla gentaglia che intende la politica come obiettivo personale, come ricerca spasmodica di una poltrona. Diverso da chi venderebbe l'anima pur di avere un trono sotto il sedere, un trono di qualunque colore, anche non il suo, ammesso che l'abbia mai avuto.
Uno di cui non vergognarsi, uno che non si vergogna di approfittare della fiducia di chi lo elegge, perchè non se ne approfitta. 
Uno che allo specchio non vede solo il suo ego smisurato. Insomma, chessò io, non uno di un partito di area di centro destra disposto a candidarsi con un partito di sinistra!
Non un partito di sinistra che accetterebbe di candidare uno che è sempre stato di destra, pur di accaparrarsi i suoi voti.
Coerenza...questa sconosciuta...non per tutti per fortuna!

mercoledì 8 ottobre 2014

Alla fiera delle vanità

Alla fiera alla fiera delle vanità c'erano facce sorridenti, ammiccanti, compiacenti. 
Sorrisi falsi, studiati, spavaldi.
Alla fiera delle vanità tante vuote parole, viscide strette mano, amicizie non vere.
Vendute, comprate. 
Alla fiera delle vanità ho visto gente vendere l'amicizia, la stima, se stessi. 
Pudore? mai!
Dignità? mai!
Coerenza? mai!
Mi sconcerta l'abisso in cui siamo piambati, mi soffoca il pensiero di non poterne uscire.

riflessioni su un articolo apparso ieri, con molte foto e pochi contenuti

martedì 7 ottobre 2014

Il bue dice cornuto all’asino

E finalmente ci sono arrivata! L’unico motivo per cui il bue continua a dare del cornuto all’asino è che non può proprio tollerare che l’asino non abbia le corna e allora crede e vuol far credere che le orecchie dell’asino siano corna. Anzi delle grosse corna, sicuramente più grosse delle sue. Sue che non vede più o fa finta di non riconoscere.

È così accecato questo bue dalle sue stesse corna, così livido di odio e senza pudore che vuole a tutti i costi vederle solo e unicamente nell’asino.
E a me stessa non posso che ribadire, scusandomi per la dissacrazione, i versi la poesia di Primo Levi
“Abbi pazienza, mia donna affaticata,
Abbi pazienza per le cose del mondo”

Per scusarmi e per omaggiarlo riporto questi versi che hanno il potere di placare l’animo:

12 LUGLIO 1980 Primo Levi

Abbi pazienza, mia donna affaticata,
Abbi pazienza per le cose del mondo,

lunedì 6 ottobre 2014

Ecomostri

Ecomostri .... sarà il prossimo argomento tra pochi giorni ... intanto posto questo articolo uscito sul corriere della sera con una galleria fotografica che definire inquietante è dire poco ...
Anche a "chi paisi" abbiamo un cosiddetto ecomostro che, forse dovrebbe essere abbattutto. Peccato però che ogni tanto, persone superlaureate, con il dottorato di ricerca e con attività universitaria alle spalle (quindi con un curriculum studiorum certamente migliore del mio, visto che mi sono solo laureata) da un lato, apparentemente, usano la parola "ecomostro" in maniera formalmente corretta, ma dall'altro si "dimenticano" di spiegare alla popolazione cosa sia un piano paesaggistico,  uno strumento urbanistico, perchè gli "ecomostri" vengono considerati tali rispetto ad altre opere o insediamenti che, magari pur non avendo un gradevole impatto ambientale o paesaggistico, tecnicamente non lo sono (o non dovrebbero esserlo). Intanto rifatevi gli occhi con questa galleria, di grande bellezza artistica ... non c'è che dire. E come sempre, STAY TUNED!
http://www.corriere.it/reportage/cronache/2014/da-milano-a-palermo-viaggio-fotografico-a-caccia-di-ecomostri/

venerdì 3 ottobre 2014

La città di Smeraldo

ci sono volte in cui la realtà ci stupisce, si rivela per quello che è e noi rimaniamo lì attoniti, pensando "ovvio!"

Questo posto, certo, com’è brilla poco, è coperto da una coltre di fango che lo nasconde, ma a tratti la sua vera natura viene fuori, come un guizzo di vita.

E allora pensiamo che anche per questo Paese ci può essere una Città di Smeraldo, un luogo di coscienza, di consapevolezza, di rigenerazione, di sopravvivenza, di rinascita.

È da qui che partiamo, dal viaggio per ritrovarne l’essenza, la vera natura. Oltre la coltre di fango.

E come Doroty, in cerca della strada per tornare a casa, scopre di avere già lei stessa lo strumento per tornare a casa, anche noi dobbiamo avere consapevolezza di possedere lo strumento per “ritrovarci”.

Questo strumento altro non è che la consapevolezza di sé di quello che siamo stati, delle nostre radici, dei nostri valori.

L’obiettivo è quindi quello di conoscere, riscoprendolo, il nostro passato, la nostra storia.

giovedì 2 ottobre 2014

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio…

In questa strana Italia accade anche che chi è deputato a proteggerti sia anche quello che più ti danneggia.
È dell’altro ieri la notizia dell’arresto per falso truffa e calunnia del maresciallo dei Carabinieri di Traversetolo eseguito dai suoi stessi colleghi. Purtroppo non è il primo caso...
Per fortuna i casi come questo si possono contare sulle dita di una mano e allora meglio continuare a fidarsi.