lunedì 29 giugno 2015

Legàmi

Un pezzo, un po' visionario, scritto per te che, quando ero bambina, a tavola mi insegnavi il calcolo rapido e la tavola degli elementi, per te che mi spiegavi i grandi sistemi, per te che hai portato l'istruzione in una intera Regione, per te che sei stato dimenticato troppo in fretta in un posto abituato a osannare tutto e il suo contrario senza dare valore a niente





Legàmi.

Chiudo gli occhi.
Il canto delle cicale riempie l'aria e il sole alto nel cielo penetra attraverso il cappello di paglia e le palpebre. La luce è abbagliante e il calore diventa sempre più intenso, brucia sulla pelle.
Apro gli occhi.
Davanti a me l'orizzonte si perde nel mare fino ad annegare, alle mie spalle la roccia forte e rassicurante.
La salsedine entra nelle narici come quando ero bambina nelle torride mattine d'agosto.
Sulla spiaggia, ferma davanti alle onde alte del mare, mi avvicino il più possibile all'acqua, fino a farmi raggiungere dagli schizzi, freddi, salati, scintillanti.
Guardo il mare impetuoso del colore dello smeraldo e aspetto, sulla riva, un'onda tanto alta da raggiungermi.
Rimango ipnotizzata. L’onda alta, maestosa e ruggente, rotolando, ingloba tutto quello che incontra.
Modificando, plasmando, rinnovando.
Le vado incontro e mi lascio avvolgere dall'acqua, cullare, trascinare. Mi trovo per pochi attimi in una dimensione surreale, di silenzio assoluto, mentre tutt'attorno il fragore assordante echeggia contro la roccia.

Chiudo gli occhi.
Oggi il mare é nero, nero come il carbone che brucia dentro quelle ciminiere.
Sporca l'aria, il mare, la terra. Sporca gli uomini.
L'acqua in cui mi scioglievo da bambina non esiste più. Nessuno si bagna più qui.
Il mare é morto. Tutto é morto.
"Perché?" ti chiedo. "Come é stato possibile tutto questo?".
Tu sei lì accanto a me, come allora. Occhi infiniti, blu come il mare d'inverno. Roccia forte e rassicurante.
"É una questione chimica -dici- sono i legami. Elementi negativi hanno fatto venir meno quelli esistenti."
"Perché?" Ti chiedo. "Perché quei legami non hanno tenuto?"
"Questi luoghi hanno perso la loro anima, la loro memoria.
Sono stati sconvolti, stravolti, sfigurati. Mille e mille volte.
Quello che teneva insieme la comunità é stato soffocato, bruciato, annullato. I legami hanno perso la loro forza e gli elementi sono rimasti soli"
“Tutto è perso? Cosa posso fare?”
“Sciagure si succedono a sciagure, diceva Sofocle, ma nessuna generazione libera l’altra.
Ora, tu sei chiamata a ribellarti, ritrovarti, liberarti.
Sei parte di questa terra. É il tuo legame ancestrale.
La tua voce ha in sé altre voci, del passato, del presente, cantale!
La tua storia é un pezzo di altre storie, vivile!
Guarda il mare, c’è! È vivo. Come ogni piccolo moto crea un'onda, la tua onda modificherà, plasmerà, rinnoverà.
Sarà energia catalizzatrice di nuovi, altri legami.
Legami d’amore, non di odio.
Legami che sono strade da percorrere per ritrovare quello che siamo stati e costruire quello che sarete".

Apro gli occhi.
Questa terra é mia, la sento scorrere dentro di me.
Mi nutre. Mi stupisce. Mi confonde.
Mi avvolge col suo calore, mi sconvolge con le sue contraddizioni, mi annulla nella bellezza dei suoi luoghi.
Mentre cammino, la sabbia si sgrana sotto i miei passi, vedo le impronte dei bambini che giocano,
dei vecchi che narrano. Orme che si alternano, orme che si mischiano. Orme che si sovrappongono.
C’è ancora vita da narrare, c’è ancora una comunità da tessere, c’è ancora un futuro da inventare.
C’è ancora, questa terra!

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