lunedì 27 ottobre 2014

HO UDITO UN SUONO DI CIARAMELLE


CESARE RICCI

Inizio questa carrellata di ricordi con CESARE RICCI perché è stato il più longevo …. 104 anni e persona a me molto cara.


La sua figura è ancora nitida nella mia mente: pantaloni e giacca di velluto, camicia candida, coppola in testa, mozzicone di sigaro
che fumava con la parte accesa in bocca,  e due furbetti  occhi azzurri, seduto sulla sua seggiola di fronte a casa mia. Risuona ancora nelle orecchie il suono delle sue ciaramelle che hanno sempre accompagnato le indimenticabili novene di Natale e che ha continuato a suonare fino alla sua festa di centenario. 
Quanto erano suggestive le feste natalizie, dalla ricerca della legna fino all'accensione dei falò notturni  nei vari quartieri del paese e poi tutti, grandi e piccoli, riuniti intorno al fuoco a ridere e scherzare, scaldandoci con i balli al ritmo di organetto, tamburello fino all'ora della Santa Nascita, che veniva celebrata nella Chiesa dell'Immacolata accompagnata dalle immancabili note delle zampogne di compare Cesare. 
Ricordo ancora i racconti di guerra in greco di Calabria che rievocava con i suoi amici che venivano a trovarlo e mi rivedo  bambina che restava incantata ad ascoltare quella lingua antica che non capiva.  
Quella lingua che ancora oggi si parla e continuo a non capire perché nessuno me l’ha insegnata. E’ una lingua che fa parte di noi, della ns terra, della ns gente, della ns storia, una lingua che, come tutte le tradizioni, sarebbe giusto tramandare alle generazioni future. 

1 commento:

  1. Questo signore era parte dell'atmosfera natalizia, potremmo dire che ne era la colonna sonora.
    Mi ricordo che quando ero bambina il pomeriggio della Vigilia di Natale veniva a trovare i miei nonni e suonava le canzoni di Natale. Mi sembra ancora di sentirlo nelle orecchie quel suono antico ...

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