ATTENZIONE IL POST PUO' RISULTARE STUCCHEVOLE. MA QUESTO E'.
PERCUI SE CONTINUATE A LEGGERE, NON POTETE DIRE CHE NON VI AVEVO AVVISATO.
Oggi si è chiuso un capitolo della mia vita.
Ho portato via tutta la mia roba.
Non è rimasto più niente di mio.
Invece no, qualcosa resterà in quel palazzo, un pezzo di me, della mia vita.
Un pezzo di cuore.
Sicuramente è rimasta la fatica, lo studio, l'intestardimento, lo sfinimento.
Le persone.
Quelle conosciute appena, quelle ignorate, quelle non capite.
Persone apprezzate, stimate. Amici. Fari.
Nomi. Gesti. Azioni. Azioni mancate.
Soddisfazioni, delusioni, riconoscimenti, amarezze.
Tutti mi hanno lasciato qualcosa, un arricchimento personale, umano, professionale.
Un convincimento più saldo.
Me ne vado più forte, più adulta.
Meno indulgente, meno ingenua.
Più concreta, più lucida.
Libera.
E di questo ringrazio tutti.
La Provincia è stata la mia "casa", un'istituzione di cui ho condiviso il fine.
Lascio l'ente nel momento forse più complicato, ma non smetterò mai di sentirmi "provinciale", di difenderne il principio, il senso.
Di questa amministrazione (politicamente intesa) non ho apprezzato nulla, sopratutto non ho colto il senso di tutela del territorio.
Forse per aver sposato (loro) lo spirito della riforma.
Liquidatori.
Sicuramente hanno liquidato il mio sentirmi parte di un progetto di governo del territorio, di tutela di una collettività.
E sono andata avanti per inerzia, per un senso del dovere che viene dalla famiglia, dall'educazione, dalla cultura, che qualcuno ha anche definito eccessivo. Ma questa sono.
Ma "domani è un altro giorno".
Altre strade, altre esperienze.
Io ci sono. Non mollo mai.